VIDEO-GIOCHI

I video-games sono ormai una realtà presente anche in Italia come nel mondo. Si può affermare che almeno il 97% dei ragazzi gioca regolarmente a videogiochi su tablet, consolle, smartphone o computer, addirittura il 50% lo fa quotidianamente.

Rispetto alla TV i video-games sono più stimolanti in quanto prevedono la partecipazione attiva del ragazzo.

 

Quali sono gli aspetti positivi delle play stations?

Il bambino o il ragazzo che si impegna al video-gioco usufruisce di queste possibilità:

  • Stimolazione audio-visiva, sviluppo della capacità di concentrazione
  • Sviluppo delle capacità mnemoniche, logiche, strategiche
  • Sviluppo della coordinazione occhio-mano
  • Miglioramento della percezione visiva.

 

Quali sono gli aspetti negativi?

Molti problemi sono simili a quelli dovuti all’uso eccessivo della TV.

L’uso eccessivo del video-gioco può:

  • Ridurre il tempo legato allo studio, determinando così degli insuccessi scolastici
  • Sottrarre ore allo sport, alla musica, alla lettura
  • Diventare un’attività solitaria che riduce il tempo legato alla socializzazione, sia in seno alla famiglia che nei rapporti coi
  • Se il contenuto del video-game è di tipo violento e il piccolo non viene accompagnato nel gioco da un adulto, corre il rischio di assimilare comportamenti violenti e riproporli nella vita quotidiana: non sempre i bimbi, soprattutto i più piccoli, distinguono completamente videogioco e realtà!
  • Slatentizzare turbe del comportamento: preoccupatevi se il ragazzo non finisce i compiti, se non dorme abbastanza, se evita di uscire per divertirsi, se diventa solitario, se alla fine rimane intontito o stralunato. I bimbi con ADHD (disturbo dell’attenzione) sono a particolare rischio di sviluppare dipendenza ai
  • Scatenare crisi epilettiche in bambini predisposti, specialmente dopo un utilizzo prolungato e se associati a stanchezza psico-fisica del

 

Che atteggiamento tenere sui video-giochi?

Cercate di gestire in maniera molto oculata la quantità di tempo spesa davanti ai video-games da vostro figlio. Non aspettate che sia il ragazzo da solo a darsi dei limiti quando gioca al video, che spesso diventa ipnotizzante: date dunque delle regole e cercate di farle rispettare; in caso contrario proibite per più giorni al bambino di giocarvi.

Non siate tuttavia drastici nel negare l’accesso ai videogiochi: alcuni di questi possono avere risvolti educativi, che li fanno preferire alla passività della televisione. Invitate il piccolo a giocare in compagnia e stabilite insieme a lui il tempo da dedicare settimanalmente a questa attività, senza tralasciare il gioco diretto con i compagni, lo sport, gli hobbies.

 

Qualche consiglio:

  • Lasciatelo giocare solo dopo che ha completato i compiti: l’accesso al gioco può diventare un incentivo e un premio per il ragazzo
  • Incoraggiate vostro figlio a giocare ai video-games in compagnia piuttosto che da solo: succede a volte che i rapporti con gli amici siano legati al passarsi informazioni su come passare al livello superiore del gioco o su come difendersi da trabocchetti cibernetici: l’esperienza dei video giochi può pertanto rivelarsi un mezzo di
  • Limitate il tempo che passa davanti al video: 2 ore al giorno, anche meno, è un tempo ragionevole; meglio essere limitati durante i giorni della settimana, concedendo più spazio al sabato e domenica. Considerate i tempi citati come somma comprendente anche il guardare la TV.
  • Impedite al bambino di ritardare l’ora di andare a letto per finire a tutti i costi un percorso del gioco: il giorno seguente il bambino rimarrebbe stanco e assonnato per aver ridotto le ore di sonno; non lasciatelo giocare se non per 10 minuti in più rispetto al tempo stabilito. Fate poi attenzione a lasciare video giochi in camera del bambino se non siete in grado di controllarne l’uso
  • Controllate i video-giochi, in modo che non siano troppo violenti: incentivate l’acquisto di programmi basati sull’avventura, lo sport, gli incastri, l’abilità. Siate prudenti nell’acquistare quelli che contengono omicidi, distruzione, combattimenti: le ricerche in merito hanno dimostrato che tali programmi hanno un impatto addirittura maggiore di quello legato alla visione di programmi o film televisivi, dove il ragazzo è solo un osservatore; nel video gioco è invece un partecipante
  • Favorite l’uso di giochi da inserire in computer che abbiano una finalità educativa: ci sono sul mercato giochi utili a questo scopo, i quali coniugano l’abilità all’apprendimento didattico e insegnano al bambino l’uso corretto del computer: se avete a casa un personal-computer è meglio utilizzare i video giochi da caricare come programmi che non tastiere e video finalizzate unicamente al video-game.
  • Se possibile, giocate insieme ai vostri figli: è il modo migliore per controllare la quantità e la qualità del tempo speso davanti al videogioco. Avrete la possibilità di valutare che il contenuto del videogioco sia adeguato all’età del piccolo, indirizzandolo eventualmente verso giochi più idonei e di creare un ulteriore punto di unione nel vostro

 

Aspetti emergenti:

  • Recentemente sono emerse piattaforme video basate sul movimento attivo del videogiocatore (wii della Nintendo): il bambino, posizionato davanti al televisore, muove parti del suo corpo per giocare. Recenti studi hanno evidenziato come queste modalità emergenti possano contribuire a promuovere l’attività fisica del bambino, pur senza sostituirsi ad essa
  • Negli ultimi tempi sono stati sviluppati diversi “videogiochi educativi”, dedicati a bambini con patologie croniche diverse (asma, diabete, emopatie maligne) con lo scopo di migliorare la loro aderenza alla terapia e la loro conoscenza della patologia. Anche nell’ambito neuropsichiatrico (per esempio su bambini con autismo) si stanno aprendo interessanti prospettive per questo tipo di giochi, ma si è ancora in una fase iniziale per sapere se sono di aiuto ai bambini affetti da questa

 

A cura di Leo Venturelli e di Giovanni Pieri

 

Le informazioni pubblicate nella scheda non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del pediatra.

 

Data di pubblicazione: settembre 2015