I traumi dento-facciali rappresentano un evento estremamente elevato che riguarda adulti ma soprattutto bambini. È, oggi evidente, l’importanza di saper gestire, da parte di alcune figure professionali, un’emergenza di tali proporzioni. La prevenzione delle complicanze del trauma si attua con una terapia mirata al recupero degli elementi dentali attraverso la tempestività di intervento che è spesso determinante per migliorare la prognosi del trauma stesso, una corretta diagnosi e trattamento appropriato ed infine controlli e monitoraggio a distanza.

Gli eventi traumatici responsabili del danno dento-facciale possono verificarsi in ambiente domestico, scolastico, sportivo, durante il tempo libero o in luoghi pubblici. Le cause più frequenti di traumi sono rappresentate dal gioco (56%), dalle attività sportive (21%), da incidenti stradali (11%) e da atti di violenza (12%). Studi osservazionali hanno suggerito che i traumi dentari possono portare a dolore, perdita di funzioni e problemi estetici, con conseguenze fisiche, psicologiche e sociali per i bambini in età evolutiva e le loro famiglie. Questo esito indica la necessità di programmi per una prevenzione primaria, secondaria e terziaria.

Prevenzione primaria significa proteggere i soggetti sani con idonee misure di prevenzione e dipende soprattutto dalla corretta informazione veicolata tra i medici di medicina generale, gli odontoiatri pediatrici, gli igienisti dentali, i genitori, gli insegnanti scolastici e quelli sportivi, tutti in stretta collaborazione con i pediatri.

La prevenzione secondaria consiste nelle misure di prevenzione che devono essere attuate quando il danno si è verificato e sono volte a limitarne gli effetti nocivi tramite un’attenta valutazione clinica ed un corretto trattamento del trauma dento-facciale. È necessario dunque, tranquillizzare in primis il piccolo paziente ed il genitore, eliminare eventuali residui ematici e valutare attentamente l’entità del danno riportato: Dente coinvolto (deciduo o permanente); Eventuali fratture del bordo dentale; Presenza di mobilità o parziale estrusione o intrusione del dente; Possibilità di recuperare il frammento di dente o il dente intero (reimpianto).

Infine, ma non di meno importanza, la prevenzione terziaria, di stretta pertinenza odontoiatrica, ha lo scopo di ridurre le complicazioni e provvedere al ripristino della funzione masticatoria, estetica e fonetica. Nel testo “GUIDA PRATICA DI ODONTOIATRIA PEDIATRICA. RICONOSCERE PER PREVENIRE I PRINCIPALI QUADRI DI PATOLOGIA ORALE. PROMOZIONE DELLA CORRETTA SALUTE ORALE” sono riportate tabelle esplicative e riassuntive delle tre tipologie di prevenzione precedentemente descritte.

Inoltre non va dimenticato che spesso un trauma dento-facciale presenta sequele medico-legali. Pertanto ai fini medico-legali assume notevole rilievo non solo identificare le strutture dell’apparto stomatognatico coinvolte nell’evento lesivo e il danno procurato, ma valutare anche la sua successiva evoluzione e gli esiti menomativi prodottisi. In tale ottica deve essere precisa e circostanziata la documentazione raccolta; in primis per effettuare una corretta diagnosi si deve prestare la dovuta terapia d’emergenza, programmare il corretto piano di trattamento e formulare un’attendibile prognosi. Quindi è di fondamentale importanza stilare una corretta certificazione attraverso la raccolta di un’anamnesi attenta e completa ed un esame clinico meticoloso e dettagliato, meglio se integrato da immagini fotografiche e/o radiografiche.

In relazione ai possibili riflessi medico-legali del trauma dentario è opportuno che l’anamnesi comprenda oltre che le generalità e gli elementi identificativi del soggetto traumatizzato, anche il nominativo e grado di parentela dell’eventuale accompagnatore, la precisazione del luogo e della dinamica di accadimento del trauma, il tempo trascorso dallo stesso e la sintomatologia lamentata.

Con tale finalità gli autori hanno proposto uno schema di certificato di trauma dentale in

pazienti in età evolutiva “scheda certificativa di valutazione del trauma dentale in pazienti in età evolutiva”, costituita di due pagine da compilare integralmente e sottoscritte dal Medico e dal Genitore/Tutore. Invitiamo pertanto tutti i Pediatri ad utilizzare tale procedura nella pratica quotidiana ambulatoriale, stimolandoli ad un costruttivo confronto sulla metodica.

Alla luce di una esperienza ormai trentennale, in intesa con il Ministero della Salute, il Collegio dei Docenti in Odontoiatria (CDUO), l’AUSL Modena, molteplici società odontoiatriche, pediatriche e di medicina legale (ANDI, AIO, SITD, SIOS, SIDO, SIOI, SIOF, SIP, SIPPS, SIMLA), varie federazioni  (FNOMCeO, FIMMG, FIMP), l’Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici (ANIA), il Sindacato Italiano Specialità Ortognatodonzia (SUSO), la Croce Rossa Italiana ed infine con il patrocinio di UNESCO (European Centre for Bioethics and Quality of Life) e più recentemente di CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) è stato realizzato un poster didattico-informativo sulle norme comportamentali di prevenzione e di gestione clinica dei traumi dentali negli individui in età evolutiva, rispettose delle Linee Guida aggiornate al febbraio 2018, alle quali il clinico deve ottemperare con puntualità e completezza, al fine di poter soddisfare sia le esigenze diagnostiche che quelle terapeutiche nell’affrontare una emergenza sempre più frequente nella pratica quotidiana sia del Dentista che del Pediatra.